12/11/2020

Al via il Local Stakeholder group di TEMPUS

Si lavorerà per definire strategie di rigenerazione urbana dell'area portuale di Ravenna

Un percorso con il coinvolgimento di diversi attori territoriali per la messa a punto di una strategia urbana e imprenditoriale condivisa per la rigenerazione delle aree portuali dismesse. È entrato nel vivo il LAG - Local Action Group - del progetto TEMPUS. A comporre il tavolo di lavoro, professionisti provenienti dal campo della pianificazione urbana e dell'architettura, dell'imprenditoria locale, della PA e delle attività portuali. A coordinare gli incontri il Dipartimento di Storia, Culture e Civiltà dell'Università di Bologna, insieme a Certimac.

 

Il progetto TEMPUS, si inserisce all'interno dell'obiettivo strategico più ampio già intrapreso da Ravenna, di riconnettere il centro della città al porto storico (quartiere Darsena), creando un nuovo modo di vivere questo spazio, promuovendo uno sviluppo economico a lungo termine basato sulla valorizzazione del patrimonio.

 

TEMPUS: una metodologia condivisa per la rigenerazione urbana del patrimonio portuale nell'area del mare Adriatico

 

TEMPUS è l'acronimo di TEMPorary USes as start-up actions to enhance port (in)tangible heritage, un progetto europeo di cooperazione territoriale, co-finanziato dal Programma INTERREG V A 2014-2020 Italia – Croazia.

 

L'obiettivo principale è esplicitato nel nome del progetto: sperimentare usi temporanei come azioni di innesco tese a migliorare la qualità del patrimonio tangibile ed intangibile, naturale e culturale, delle città portuali dell'area adriatica.

 

Al centro del progetto troviamo la sperimentazione di una metodologia basata sulla co-creazione di strategie urbane a lungo termine, sulla valorizzazione del territorio e sul coinvolgimento attivo delle comunità locali. Tre città del consorzio - Ravenna, Solin e Rijeka - fungeranno da aree per la sperimentazione degli usi temporanei.

 

A Ravenna, in particolare, questa sperimentazione si inserisce nel più ampio progetto di rigenerazione urbana del quartiere Darsena, in cui già uno specifico piano urbanistico prevede lo strumento degli usi temporanei per stimolare la realizzazione del piano stesso (POC Darsena). Nella città di Solin è prevista un'attività di riqualificazione di un vecchio edificio in disuso, anche in questo caso in un più ampio contesto di ridefinizione dell'area lungo il fiume Jadro, tramite l'applicazione di diversi approcci sperimentali su edifici campione. Nella città di Rijeka, invece, l'intervento temporaneo è legato a nuovi e diversificati usi negli spazi pubblici centrali della città, in occasione delle attività previste come Capitale Europea della Cultura 2020.

 

Perché gli usi temporanei? 

 

L'uso temporaneo è riferito allo spazio e al tempo di luoghi della città: attraverso questo strumento è possibile intervenire su un edificio e/o sue aree di pertinenza prendendo accordi con la proprietà per promuovere una riqualificazione spaziale attraverso interventi leggeri e mirati per l'inserimento di specifiche attività, con una durata limitata nel tempo.

 

Gli usi temporanei permettono di riportare in vita spazi urbani abbandonati e attivare network tra enti privati e pubblici, associazioni e cittadini, con il fine di far ri-vivere spazi in disuso ed aree trascurate e trasformarli in motori per l'attivazione di nuovi valori culturali, economici e sociali.

 

Per non attendere la realizzazione di un grande progetto definitivo, ma puntare su una riqualificazione “leggera” ed incrementale degli spazi: per testarne nuovi usi ed attivare la nascita di nuove attività imprenditoriali. Un modo di procedere che capovolge la pianificazione urbana omnicomprensiva e procede step-by-step, in costante ascolto dei bisogni del territorio cogliendo l'opportunità di innestare semi di “innovazione” anche sul piano tecnologico di dettaglio.

 

Il caso-pilota di Ravenna

 

L'area dismessa individuata per il caso pilota di Ravenna si trova all'interno della Darsena di Città, più precisamente all'interno dell'area dell'ex Consorzio Agrario, sul lato sinistro del Canale Candiano.

 

In questi mesi, Officina Meme Architetti - a cui è stata affidata la realizzazione del progetto - ha collaborato con Certimac e gli altri partner italiani alla progettazione dell'area che sarà allestita con container marittimi, collocati in maniera da creare nuovi spazi: sia di lavoro sia ad uso pubblico, come la piazza, che sarà Il cuore pulsante di quest'area, su cui si affacceranno tutte le attività ospitate nei moduli container.

 

Mostre - fisiche e digitali - verranno organizzate sul territorio per raccontare la storia delle tre città portuali, con l'obiettivo -  in primo luogo - di stimolare la risposta di imprenditori culturali e creativi a cui sarà rivolto un bando pubblico, teso ad individuare le attività da collocare nella nuova area di progetto. Di conseguenza, tali mostre avranno anche l'obiettivo non secondario di catturare l'interesse di cittadini e imprenditori sulle opportunità offerte dal patrimonio culturale e naturalistico.

 

L'esperienza di Certimac sul tema della portualità sostenibile

 

In qualità di responsabile del WP3 - “Pilot testing for codesigning HD urban strategies” - Certimac coordina le attività relative allo sviluppo e implementazione delle azioni pilota, i cui lavori partiranno a breve e termineranno a Settembre 2021.

 

Certimac ha collaborato in numerosi altri progetti legati al tema della portualità e dello sviluppo in chiave sostenibile e attrattiva della Darsena, tra cui ricordiamo: WaVE, Ravenna Green Port, Loop Ports e POWER.

 

>> Sei interessato al tema degli usi temporanei? 

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